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Obiettivi specifici per le tre filiere:

OLIVO:

Allo scopo l’obiettivo della ricerca è la possibilità di valorizzare energeticamente le potature di olivo controllando gli input e l’output, i bilanci ambientali, energetici ed economici, LCA.
L’università di Udine procederà alla realizzazione di cantieri di raccolta per ottimizzarne i processi e per caratterizzarne dettagliatamente i costi per il reperimento dei materiali dei residui di potatura, sui quali andrà a fare la caratterizzazione (composizione a monte e a valle del processo). Analizzerà inoltre le emissioni e le ceneri durante il processo di combustione/gassificazione. Si procederà poi anche a  campionamenti in altre aree di produzione olivicola.
La stessa metodologia sarà seguita dall’U.R. CIRDER per il territorio dell’Italia Centrale con particolare riguardo alla realtà Laziale.
Per effettuare le prove di combustione/gassificazione si procederà a densificare eventualmente il materiale o a essiccarlo in funzione di ottimizzare il processo di combustione/gassificazione.
Per controllare la filiera si andranno a fare bilanci energetici, ambientali e economici e l’analisi LCA.

 VITE:

Un problema della potatura delle vite è quella di cercare soluzioni per avere tranci lunghi, adatti alla raccolta e non troppo sminuzzati, allo scopo quindi si utilizzeranno apposite attrezzature predisposte per l’ottenimento di residui di potatura lunghi, adatti alla raccolta meccanica.
I costi della raccolta poi dipendono sia dalla forma di allevamento che dalle dimensioni aziendali che dalla morfologia del terreno. In collina le macchine che possono transitare per i filari sono più piccole che quelle utilizzabili in pianura.
Obiettivo specifico è quindi verificare i reali costi per le varie tipologie di aziende viticole (pianura collina, con diverse forme di allevamento) e verificare con quali modalità di potatura si raggiungono i migliori risultati.

NOCCIOLO:

Il nocciolo ha sicuramente delle ottime potenzialità ai fini dell’utilizzazione diretta per il riscaldamento,  e già viene utilizzata in parte per la combustione, almeno nei diametri più grossi ottenuti dalla potatura. Le potature vengono rimosse dall’interfila con tecniche manuali o semimeccanizzate; la rimozione è necessaria per evitare intralci alla successiva fase di raccolta in cui le macchine dedicate hanno bisogno di terreni livellati e sgombri da ostacoli. La maggior parte del materiale, anche in questo caso, allo stato attuale viene per lo più bruciato a bordo campo, senza nessun beneficio economico per le aziende.
La filiera del nocciolo sarà indagata dall’U.R. di Viterbo che da anni si è specializzata sulla meccanizzazione della coltura, sulle tecniche colturali e sugli impieghi a fini energetici.


L’obiettivo dell’attività di ricerca riguardano sia la definizione delle modalità di potatura che l’analisi delle quantità ritraibili, dei tempi e dei costi.
La finalità è quella di verificare la possibilità di accumulare le potature in una andana centrale di raccoglierle con specifiche operatrici, ed eventualmente di effettuare una prima divisione per diametro del materiale, individuando i cantieri più idonei per le diverse realtà e taglie aziendali sulla base dei tempi e del costo dell’operazione. Si potrà così determinare i valori ottimali delle superfici minime aziendali per la convenienza economica delle macchine per la raccolta e la successiva cippatura della biomassa.
Altro fattore importante è certamente quello di analizzare le diverse modalità di stoccaggio per la diminuzione del contenuto idrico dei residui e l’organizzazione di filiera con il coinvolgimento di associazioni produttrice  consorzi è indubbio infatti che la sfavorevole distribuzione nei domini del tempo e dello spazio rappresentano fattori non favorevoli alla soluzione in termini energetici a semplice livello aziendale, almeno sulla base della tecnologia ed impiantistica attuale di conversione energetica che privilegia gli impianti di taglia medio-grande, soluzione non praticabile da parte di una singola azienda.


AIEL in collaborazione con UU.RR. UNIUD e UNITUS, realizzerà protocolli sperimentali per l’analisi delle soluzioni di trattamento della biomassa e sulla logistica dei materiali in forma di cippato nella fase post-raccolta: stoccaggi intermedi, forme di movimentazione, sistemi di essiccazione “low-energy” input. Queste analisi servono per ricercare le soluzioni migliori, nei vari contesti territoriali analizzati, in termini energetici e tecnico-economici, per ottenere materiale idoneo all’uso diretto in determinati tipi di generatori termici e per la densificazione. Inoltre insieme al CIRDER e sempre a supporto del capofila, si realizzeranno cantieri di raccolta per lo studio e l’ottimizzazione e la caratterizzazione dettagliata dei costi, oltre che per il reperimento del materiale.

 

 

 

NOMINATIVI DEI PARTECIPANTI AL PROGETTO